L. –dormi?
A. -no
L. –a cosa pensi ?
A. –tu? A cosa pensi?
L. –te l’ho chiesto prima io.
A. silenzio
L. –io pensavo all’Inquisizione, ai roghi, alle torture medievali…
A. -ah
L. –e poi pensavo a quelle ragazze che nell’800 si innamoravano e poi le costringevano a farsi suore e magari il tipo di cui erano innamorate lo facevano sposare alla sorella…
A. –io pensavo che si sta bene anche se fuori è freddissimo
L. –e poi pensavo ai macchinari per le torture, tipo quelle macchine per schiacciare le teste…e alle sedie elettriche, e all’elettroshock, e pensavo che qualcuno li ha costruiti, qualcuno ci accompagnava la gente, qualcuno ce la sistemava.
A. –hai freddo?
L. –e poi pensavo a quanta fantasia, quanta creatività c’è voluta per inventare delle cose tipo infilare la testa della gente in una gabbia piena di topi…
A. –vuoi una tisana?
L. –no, grazie. Poi, sai cosa pensavo? Pensavo che cazzo, questi erano umani, come noi, e poi dopo aver infilato un palo di legno nel culo a qualche eretico andavano alla locanda a bere un buon bicchiere di vino, oppure questi psichiatri che negli anni 70 friggevano i cervelli dei matti e anche della gente normale con l’elettroshok, poi se ne andavano a prendere i figli a scuola o all’esselunga a fare la spesa ma una cosa del genere l’ha già pensata Annah Harendt…
A. –Ma lo sai che...? No, niente.
L. –ma secondo te negli anni 70 c’era già l’esselunga?
A. –la coop di sicuro.
L. –ma l’esselunga?
A. –…questa cosa dei pali nel culo non me la dovevi dire.
L. –dai, dormiamo.
A. silenzio
L. –‘notte amore
A silenzio
L. –ah, un’altra cosa. Ma dormi?
A. -no
L. –vorrei sognare Alda Merini stanotte.
A silenzio
L. ora dormiamo, davvero.
sabato 16 gennaio 2010
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