domenica 21 marzo 2010

QUESTO TENTATIVO QUASI RIUSCITO

Da quando è iniziato il viaggio nella direzione opposta ho visto morire la maggior parte delle cose che mi avevano addestrato a ritenere indiscutibili. Ho visto morire il senso, la grammatica, la consequenzialità degli eventi. Ma non soltanto. Ho visto morire l'illusione, l'innocenza, il pudore. Ho visto morire tanta gente anche, morire di fame, di fatica, di freddo ma spesso anche di noia. Ho visto morire la voglia di resistere e soprattutto la dignità. Sono morti effettive, definitive, inevitabili. Di alcune ho pianto, per altre ho goduto (senza bisogno di puntualizzare). Questi appunti in qualche modo c'entrano con quelle morti. Sono appunti scritti senza inchiostro, senza penna, senza quaderno e a volte anche senza punteggiatura. Scritti con il portatile in una camera d’albergo, su un divano di pelle, in treno, in bagno, sul letto, a Firenze, a Ferrara, al bar. Normalmente di fretta e quasi sempre col groppo alla gola. Appunti per un funerale è la parte vulnerabile di me.
Ogni riferimento a cose fatti o persone realmente esistenti è puramente casuale.

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