e tutti insieme dicono, Hai superato la prova, era solo una prova, sai, tutto quanto, stavamo solo scherzando, la vita vera è molto meglio di così (Miranda July, Tu più di chiunque altro)
Vieni via con me è l'unica cosa che mi viene da dire in questo momento, l'unica parvenza di attesa sensata, l'unica proposta.
E domani posteremo su Facebook i video delle nostre canzoni preferite, dedicandocele in segreto. Ci confonderemo le idee ancora per molto. Porteremo il curriculum a qualche pizzeria e ci prometteremo di non lasciare nulla di intentato, ma intanto siamo già lontanissimi e presto accenderai il caminetto per riscaldare le spalle, le braccia, la nuca, la schiena di qualcuno che non vorrò conoscere e ci diremo piano, in gran segreto, che non si poteva far altro che questo. Far, diremo far senza la e finale e sul momento non ci farò caso ma quando tornerò a casa rimpiangerò quella e non detta e magari ti manderò un sms con scritto solo e.
Occuperemo i nostri pomeriggi sfogliando le offerte di lavoro mentre gli operai occuperanno le fabbriche e gli studenti le scuole e i cassieri i supermercati. Tutti che occupano tutto. Sarebbe così bello. Sarebbe bello anche tornare a dare del voi, a ricercare qualche forma di cortesia misurata, di candida ipocrisia. Ci vorrebbero le camicie da notte di cotone pesante, l'acqua di rose, i grammofoni. Bisognerebbe riscoprire il pudore, scrivere a mano, andare in bicicletta. Ballare dei lenti. Scoprire delle cose nuove, anche. Tipo i glicini, le bacche di ginepro. Così potremmo restare innamorati, senza dirselo mai. Intanto cerchiamo parcheggio il più possibile vicino a casa, gli ausiliari del traffico ci faranno la multa e non ci resterà altro che pagarla.
Non verrai via con me, non oggi almeno. E domani neanche, domani troveremo delle scuse diverse, saremo ancora più confusi e ancora più lontani, penseremo alle capitali di altre nazioni come a rifugi antiatomici e faremo progetti dettagliati sui nostri diversi futuri, le strade che ora si separano, gli oggetti che ci dimenticheremo di riprendere e tutte le parole che ci siamo dimenticati di appuntare. Ci renderemo conto di alcune cose banali come il dover prendere le chiavi prima di uscire. La necessità di mettere i fiori in un vaso più grande. Il rumore che facciamo entrando in casa. L'importanza che diamo alle promesse.
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