venerdì 20 marzo 2015

Ci penso spesso

Ci penso mentre faccio la spesa, mentre appoggio le lattine di Moretti sul nastro scorrevole della cassa, mentre saluto la vicina di casa, quella che sta sempre affacciata al terrazzo. Ci penso mentre passa alla radio sogna ragazzo sogna, ti ho lasciato un foglio sulla scrivania, manca solo un verso a quella poesia, puoi finirla tu. Ci penso mentre in macchina percorro il lungo viale alberato verso lo studio, mentre parcheggio. Ci penso mentre suono il campanello, mentre spingo il portone pesante. Ci penso mentre, seduta in sala d’attesa, faccio finta di leggere quelle riviste di viaggi piene di pubblicità. Ci penso mentre fisso il poster con una sorridente dottoressa di mezza età a braccia aperte: problemi di incontinenza? Parlane con il tuo medico. Ci penso anche la mattina presto, in quei cinque minuti fra la prima e la seconda sveglia. Ci penso mentre scelgo il maglione da indossare oggi, mentre mi infilo gli stivali, mentre taglio con le forbici il cartone del latte. Ci penso quando mi accorgo che il quadro che ho appeso ieri è storto e lo vado a raddrizzare. Ci penso mentre sento il rumore di un treno che passa in lontananza, mentre scendo le scale per andare a firmare la ricevuta di un pacco appena arrivato. Ci penso mentre mi sto accorgendo che non è più estate, che fa freschino, che le foglie sono tutte per terra e i rami tutti spogli. Ci penso mentre leggo Murakami, che non so ancora se mi garba o no, ma ormai lo voglio finire. Ci penso asciugandomi i capelli e infilando il cd di Pierangelo Bertoli nell'autoradio. Ci penso quando piove forte e quando il cielo si rischiara, quando il sole sembra che torni, e invece ripiove. Ci penso mentre aspetto all'aeroporto il volo delle sei e un quarto da Berlino, mentre infilo le monete nella macchinetta del casello autostradale. Ci penso anche mentre la cameriera ci prende l'ordine e non ho ancora deciso se mangiare un primo o la pizza. Ci penso mentre canto una ninna nanna a Bruno, e lui piano chiude gli occhi. Prima era sveglio, ora dorme. Prima non c'era, ora c'è. Insomma, ci penso spesso.